Italia fuori, Prandelli lascia

Azzurri eliminati da un gol di Godin all'81'. Il ct e Abete si dimettono

1403632886978_450990840.jpgIl Mondiale dell'Italia è finito. Gli Azzurri escono sconfitti per 1-0 dall'Uruguay a Natal e tornano a casa con l'Inghilterra, mentre la Celeste e la sorpresa Costa Rica vanno agli ottavi di finale.

"Ho parlato con il presidente federale Albertini, con il dg Antonello Valentini e visto che il progetto tecnico è di mia responsabilità ho detto loro che rassegno le mie dimissioni". Lo ha detto il ct dell'Italia Cesare Prandelli nel corso della conferenza stampa al termine della partita con l'Uruguay che è costata l'eliminazione degli azzurri dal Mondiale in Brasile. "Quando un progetto tecnico fallisce è giusto che ci si prenda le responsabilità", ha aggiunto.  ''Da quando ho firmato il rinnovo, sono partiti attacchi come fossimo un partito politico: non rubo i soldi dei contribuenti, non ho mai rubato''.

"Andrò in consiglio federale presentando le mie dimissioni irrevocabili. Spero che Prandelli ritiri le sue". Sono le parole del presidente della Figc, Giancarlo Abete, dopo l'eliminazione dell'Italia dai Mondiali. "Il ct Prandelli ha rassegnato le dimissioni, io convocherò un Consiglio federale tra venerdì e lunedì. Spero che Cesare ritiri le dimissioni, penso che al di là del risultato che amareggia tutti, sia stato fatto il possibile all'interno dei livelli di competitività del nostro calcio. Il secondo posto agli Europei e alla Confederations, le bnrillanti qualificazioni non vanno sottovalutate alla luce del risultato di oggi", dice Abete prima di soffermarsi sulla propria posizione.

"Io andrò in consiglio federale presentando le mie dimissioni irrevocabili. Avevo già preso questa decisione prima dei Mondiali, a prescindere dal risultato. Lo  faccio con grande serenità, continuerò a fare politica sportiva. Convocherò l'assemblea federale o l'11 agosto o in un'altra data utile affinché la ripresa del campionato avvenga con una nuova dirigenza federale. Il nuovo presidente avrà il mio appoggio", precisa Abete.

Determinante l'arbitraggio scellerato del messicano Rodriguez, che nel secondo tempo ha espulso in maniera affrettata Marchisio e poi non ha visto un clamoroso morso di Suarez a Chiellini. Ma appellarsi solo agli episodi arbitrali è riduttivo. Una disfatta che nessuno osava pensare alla vigilia, anche se le avversarie del girone erano difficili ma certamente non riferendosi ai pur bravi centroamericani.

E' infatti a Recife che la Nazionale ha gettato la qualificazione, quando con una partita insufficiente si è fatta sorprendere da Campbell e compagni. Per la seconda edizione consecutiva dei Mondiali l'Italia torna a casa dopo la prima fase, la finale raggiunta all'Europeo appare solo come una parentesi in un declino del nostro calcio che sembra non volersi arrestare. Prandelli le ha provate tutte, ma con un Balotelli inconsistente (non a caso sostituito oggi dopo il primo tempo) ed una squadra che è priva di autentici fuoriclasse se si escludono i soli Buffon e Pirlo che ormai sono avviati nella parabola discendente della loro carriera.

La partita odierna fotografa perfettamente il Mondiale azzurro, basta un gol di Godin su calcio d'angolo a mandare la nazionale in tilt. Nonostante un predominio a centrocampo, gli Azzurri non hanno di fatto quasi mai tirato in porta e Muslera a parte un paio di interventi su punizioni di Pirlo non è mai dovuto intervenire. Buffon invece ci ha tenuti in vita fino a quasi la fine, poi anche lui è dovuto capitolare.

Per la sfida da 'dentro o fuori' contro la Celeste, Prandelli rivoluzione la formazione. Si torna al 3-5-2 con Barzagli, Bonucci e Chiellini in difesa davanti a Buffon; a centrocampo Darmian e De Sciglio sulle fasce, Pirlo e Verratti con Marchisio leggermente più avanzato. La coppia d'attacco è quella formata da Balotelli e dall'esordiente Immobile. Nell'Uruguay il Maestro Tabarez a sorpresa si schiera anche lui con la difesa a tre: davanti a Muslera ci sono lo juventino Caceres, Godin e Gimenez; a centrocampo il laziale Alvaro Gonzalez a destra, Lodeiro, l'ex palermitano Arevalo Rios, Cristian Rodriguez e l'ex interista Alvaro Pereira a sinistra; in avanti la temibile coppia formata da Suarez e Cavani. All'Italia basta un pareggio per andare avanti. Stadio Das Dunas in larga parte dipinto di 'Celeste', i tifosi uruguaiani sono la maggioranza e anche molto rumorosi.

La posta in palio è altissima e fin dal fischio di inizio il nervosismo è palpante, con una serie di falli a centrocampo sia da una parte che dall'altra. Il primo velleitario tentativo è uruguagio con Caceres che prova a sorprendere il compagno juventino Buffon con un pallonetto da quasi 70 metri bloccato dal portiere azzurro. L'Italia risponde al 12' con una punizione di Pirlo dai 25 metri deviata in angolo da Muslera. Per fortuna il clima non è così terribile, ci sono 26 gradi con un tasso di umidità quasi dell'80% ma c'è una leggera brezza che aiuta. Intorno al quarto d'ora Balotelli si fa ammonire per un intervento scomposto su un avversario, che gli costa la squalifica per un ottavo di finale che non ci sarà.

Uruguay insidioso soprattutto con i calci piazzati di Suarez, l'impressione è che la Celeste nonostante debba vincere a tutti i costi voglia lasciare all'Italia il comando del gioco per poi puntare al contropiede o alla bravura dei suoi difensori sulle palle inattive. Balotelli ci prova per la prima volta al 26', ma il suo rasoterra dai venti metri è impreciso. Passano un paio di minuti e su un cross di De Sciglio dalla sinistra, Immobile tenta la girata al volo di sinistro ma la palla finisce in curva. E' l'unico spunto degno di nota dell'attaccante napoletano. Gli animi si accendono ancora di più in torno alla mezzora quando Balotelli resta a terra toccato duro da Caceres e l'Uruguay in ripartenza sfiora il gol con una combinazione Suarez-Lodeiro su cui è decisivo due volte capitan Buffon.

Celeste pericolosissima, ma molto permissivo l'arbitraggio del 40enne Rodriguez. Alla fine del primo tempo l'Italia chiude con il 58% del possesso di palla a dimostrazione di un dominio per lo meno a centrocampo, ma sterile in fase d'attacco. Con questo risultato azzurri qualificati come secondi con la Costa Rica.

Al rientro in campo dopo l'intervallo, c'è subito una sorpresa non da poco nell'Italia: Prandelli toglie Balotelli e inserisce Marco Parolo anche lui all'esordio. Un cambio anche per Tabarez, con Maxi Pereira che prende il posto di Lodeiro. Tatticamente l'Italia si schiera con Marchisio su centrodestra e Parolo sul centrosinistra con Verratti leggermente avanzato dietro all'unica punta Immobile. La sostituzione di Balotelli farà certamente discutere, bocciatura tecnica o problemi fisici? Costretta a vincere, la Celeste riparte con maggior determinazione e dopo 6' reclama per un contrasto sospetto in area tra Bonucci e Buffon.

Al 14' la 'Celeste' sfiora di nuovo il vantaggio con un diagonale di Cristian Rodriguez dalla sinistra che termina di poco a lato. Sul capovolgimento di fronte l'Italia resta addirittura in dieci a causa dell'espulsione diretta di Marchisio per un brutto fallo ai danni di Rios. Una decisione francamente esagerata. Il pubblico di Natal comprende il momento difficile per gli Azzurri e dagli spalti si alza forte il grido 'Italia Italia'. Allo stesso tempo i tifosi uruguaiani incitano con ancora più forza i ragazzi di Tabarez. Forte della superiorità numerica, Tabarez rompe gli indugi e manda in campo un'altra punta Stuani al posto di Alvaro Pereira.

Al 20' ancora occasionassima per l'Uruguay con Suarez che entra in area servito da Cavani, ma trova sulla sua strada uno strepitoso Buffon che respinge in angolo. Ormai si gioca ad una sola porta, sono saltati tutti gli schemi. Prandelli toglie il generoso Immobile e inserisce Cassano con la speranza che il 'genio' di Bari Vecchia possa essere decisivo. Poco dopo esce anche Verratti, il migliore degli Azzurri oggi, ed entra il più esperto Thiago Motta. Tabarez risponde mandando in campo l'ex Bologna Ramirez per Rodriguez. Intanto in area azzurro succede di tutto con Suarez che morde e colpisce Chiellini: l'arbitro questa volta non vede e lascia incredibilmente proseguire. Il gol è nell'aria e arriva puntuale al 36' con un colpo di testa del capitano Godin su angolo di Ramirez.

Per l'Italia è il dramma, Pirlo prova a reagire con una punizione dai 25 metri deviata in angolo da Muslera. Nel frattempo in panchina è il caos, viene espulso per proteste uno degli assistenti di Prandelli. L'Italia si getta in avanti alla disperata, ma è l'Uruguay a sfiorare due volte il gol in contropiede con Suarez che spreca. Si finisce con anche Buffon in attacco, ma è solo l'epilogo amaro di una spedizione iniziata tra mille dubbi, iniziata bene contro l'Inghilterra e poi malamente naufragata di fronte a Costa Rica e Uruguay. Al triplice fischio finale la disperazione è dipinta sul volto dei giocatori italiani, mentre esplode a bordo campo e sugli spalti la grande gioia degli uruguaiani.


"E' assurdo rimanere in 10 in una gara come questa. Non ci sono stati falli cattivi o da espulsione. Non si puo' condizionare cosi' una gara. L'arbitro ha rovinato la partita? Assolutamente si, è chiaro che quando lotti su ogni pallone ci puo' stare qualche fallo, ma non cattivi, non si puo' condizionare cosi una partita". Il ct azzurro, Cesare Prandelli, se la prende con l'arbitro per la sconfitta con l'Uruguay che ha sancito l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale di Brasile 2014.

"Mi assumo tutte le responsabilita' del progetto tecnico", ha aggiunto il tecnico. "Era un girone molto difficile, abbiamo fatto una grande prima partita, male la seconda e ce la siamo giocata fino alla fine oggi. L'Uruguay non ha mai tirato in parta, con due degli attaccanti più forti al mondo". Nessun problema per Prandelli dal punto di vista fisico. "La preparazione l'avevamo nelle gambe, è chiaro che si sa fa giocare sempre nelle stesse condizioni diventa difficile, siamo stati l'unica squadra a giocare a Manaus e due gare alle 13, è molto diverso rispetto a giocare alla 18". Dimissioni? Adesso vediamo.
Lavori quattro anni duramente e poi un rosso puo' condizionare tutto", ha aggiunto il commissario tecnico azzurro. 

Il tecnico azzurro ha parlato anche della sostituzione di Balotelli. "Dispiace uscire così. Un arbitro non puo' con questa facilità tirare fuori un rosso. Il cambio di Balotelli? Non riesce a capire quando è calmo e quando è nervoso. Lo considero un giocatore importante ma l'ho sostituito perchè avevo paura di rimanere in dieci".

"E' ridicola l'espulsione di Marchisio e ancor più ridicola la mancata espulsione di Suarez". Giorgio Chiellini se la prende con l'arbitro messicano Moreno dopo il k.o. che ha condannato l'Italia all'eliminazione. Il difensore azzurro è stato protagonista di un episodio chiave nel match con l'Uruguay: è stato morso da Suarez, attaccante della Celeste, che non ricevuto nessuna sanzione.

"Il gesto è netto e l'arbitro ha visto, ma se non c'è volontà... E' un episodio chiarissimo. La partita è stata pesantemente condizionata dall'arbitraggio, certi episodi fanno la differenza. C'è stata un'incredibile disparità di giudizio. Ora si parlerà di fallimento, ma c'è molto da ridire. Se c'era una squadra che meritava di passare il turno era l'Italia", dice Chiellini.

''E' un fallimento, sono triste per la squadra e per la nazione''. Sono le prime parole di Gigi Buffon, capitano azzurro, dopo l'eliminazione dell'Italia dal Mondiale. ''Ora dovremo fare tutti un bell'esame  di coscienza'', ha aggiunto il portiere ritirando il premio di miglior giocatore della partita.

"Le impressioni a caldo sono di un giorno molto triste per noi come movimento calcistico, come gruppo, come singoli giocatori e come nazione. E' un giorno di un fallimento, è inutile negarlo o girarci attorno. Dove è nata questa eliminazione? Non si sa dove possa essere nata. Avevamo cominciato bene questa competizione, ci eravamo fatti anche delle aspettative un po' troppo importanti e poi ci siamo dovuti scontrare con la dura realtà di una squadra che ha fatto le ultime due gare senza segnare e creando poco ed è uscita meritatamente", ha aggiunto il portiere della Juventus.

"Lasciare la nazionale? Sicuramente dopo il Mondiale del 2010 ci sono state due competizioni dove abbiamo ben figurato, secondi all'Europeo e terzi alla Confederations Cup. Si pretende la massima serenità di giudizio e correttezza da parte di tutti. Si sente dire che c'è bisogno di ricambi, che Pirlo, Buffon, Barzagli, De Rossi sono vecchi, ma poi quando c'è da tirare la carretta sono sempre questi in prima fila. Andrebbero rispettati di più loro per quello che hanno fatto e quello che rappresentano ancora adesso. Quando si va in campo si deve fare e non basta più vorrebbe fare o farà", la critica del portiere della Nazionale.


"Ce l'abbiamo messa tutta, lo dico con le lacrime agli occhi". Marco Verratti fatica a controllare le emozioni dopo la sconfitta che ha condannato l'Italia all'eliminazione dai Mondiali. Gli azzurri sono stati battuti 1-0 dall'Uruguay. "Il Mondiale capita una volta nella vita, ora tutti diranno che non ce l'abbiamo messa tutta e che non abbiamo tirato fuori l'orgoglio", dice il centrocampista del PSG.

"Non si può espellere un giocatore al 60' per un intervento come quello di Marchisio e non è possibile non cacciare un giocatore che morde un avversario", dice facendo riferimento al gesto commesso dall'uruguayano Suarez.

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  • pubblicato24.06.2014
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