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FIFA 2014

Dossier Ispi

150 mila uomini a presidio delle città 'mondiali'. Il piano di sicurezza del governo

Oltre alle forze dell'ordine brasiliane, 40 agenti delll'Fbi aiutano a garantire l'ordine pubblico. Ci sono anche veicoli robotizzati e droni israeliani. In tutto l'operazione costa un miliardo 

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Per garantire la sicurezza durante i Mondiali il governo ha messo a punto un piano che prevede il dispiegamento di 100 mila poliziotti, 57mila soldati più altri 3 mila e cinquecento agenti pronti ad intervenire in casi di necessità.

In particolare, vicino agli stadi, un battaglione di poliziotti in tenuta antisommossa con due veicoli blindati, un'unità di cani antidroga e otto tiratori vigilerà sul mantenimento dell'ordine pubblico.
 
Non solo agenti brasiliani. Secondo il Daily Telegraph, tra le unità impiegate ci sono anche 40 agenti dell’FBI, parte di una unità "anti-terrorismo" con compiti di consulenza. E del resto già nel mese di gennaio uomini dell’anti-sommossa francese erano stati inviati in Brasile con compiti di formazione.
 
Oltre agli uomini, il piano prevede anche l'impiego di una cinquantina di veicoli robotizzati a scopo offensivo/difensivo (forniti dagli Stati Uniti e utilizzati da Washington in Afghanistan) mentre a pattugliare i cieli brasiliani ci sono due droni militari forniti da Israele.
 
Il piano di sicurezza è costato al governo circa 900 milioni di dollari, ma alcuni organi di stampa parlano di oltre un miliardo. 100 di questi sono stati stanziati per le operazioni di bonifica nelle favelas di Rio de Janeiro.
 
Garantire la sicurezza nelle baraccopoli brasiliane è infatti la sfida più grande. Sebbene sia difficile individuare una classifica che tenga conto della violenza e delle caratteristiche delle singole bidonville, sono stati individuati nelle aree metropolitane di San Paolo, Rio de Janeiro e Belèm gli agglomerati urbani più pericolosi del Paese.

Le situazioni più critiche sono quelle delle favelas di San Paolo e Rio de Janeiro, teatri di spaccio di droga e traffico di armi. Qui la stessa presenza di militari costituisce un elemento di pericolo. I continui incidenti tra polizia e residenti hanno fatto portato ad un numero sempre crescente di casi di morti violente, alcuni delle quali totalmente estranee alla criminalità organizzata. Il caso più eclatante è quello avvenuto il 23 aprile in una favela di Rio de Janeiro dove è stato ucciso un ballerino, erroneamente confuso dalle forze dell’ordine per un trafficante di droga.

Per contenere il crescente tasso di omicidi e combattere la criminalità organizzata il governo ha autorizzato il dispiegamento di 1.400 poliziotti e uomini delle forze speciali per operazioni di bonifica, ponendo una maggiore attenzione sulle quelle delle città ospitanti le partite del mondiale: Brasilia, Cuiabà, Manaus, Recife, Fortaleza, Natal, Salvador, Curitiba, Porto Alegre, San Paolo, Rio de Janeiro e Belo Horizonte. E questo perché gli stadi ristrutturati, ricostruiti o completamente nuovi sorgono in aree direttamente confinanti con le favelas.
 
Il programma di "pacificazione" delle favelas era stato ideato nel 2008 dopo la conquista della candidatura della World Cup 2014. Il governo aveva istituito la Unidade de Polícia Pacificadora (UPP), un corpo di polizia militare con mansioni simili alle SWAT statinutensi, che hanno il compito di rendere più sicure le città brasiliane.

Ad oggi, l’UPP è riuscita a pacificare 35 favelas di Rio. Ma i detrattori del governo Rousseff hanno messo in guardia sul rischio militarizzazione. Come sottolineato dall’Istituto Brasiliano di Pubblica Sicurezza, tra il 2013 e il 2014 il numero di morti violente verificatesi a seguito di scontri armati tra polizia e abitanti locali è cresciuto del 69%.