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SPORT

Dure critiche del Presidente della Juventus

Agnelli: "Abete e Prandelli si sono smarcati nel momento nel bisogno"

Il presidente bianconero attacca l'ex allenatore della Nazionale ora alla guida del Galatasaray: "va dove la pressione fiscale è minore". E aggiunge: "Non ringrazio il presidente della Figc per averci lasciati soli"

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Prandelli e Abete come Ponzio Pilato: due che se ne lavano le mani e abbandonano il campo. L'analisi, durissima sulla crisi che ha investito i vertici del calcio italiano dopo la sconfitta della Nazionale ai Mondiali in Brasile, è di Andrea Agnelli. Intervenuto a un convegno alla Camera sull''impatto economico dello sport, il presidente della Juventus non usa mezzi termini: "Il gesto di Abete e Prandelli è stato corretto ma li smarca nel momento del bisogno" e aggiunge ironico: "Prandelli già si è felicemente sposato con i turchi dove la pressione fiscale è minore. Farsi da parte non è il gesto di cui ha bisogno il calcio. Non ringrazio Abete per averci lasciati soli".

L'attacco ad Abete
Ha poi affondato il coltello ancora contro Abete, che ha detto di "non voler ringraziare" per le dimissioni dalla presidenza federale dopo l'eliminazione degli Azzurri: "Le sue sono state dimissioni parziali". Abete infatti non si è dimesso dalla Giunta del Coni e dalla vicepresidenza dell'Uefa. "Lo sport non è solo una passione per tutti, ma ha anche dei numeri che meritano di essere sottolineati nell'economia di un Paese - ha aggiunto al convegno - durante la mia esperienza come consigliere in Federgolf avevo iniziato a trattare questi argomenti con l'onorevole Crimi (allora sottosegretario allo Sport, ndr). Poi con Giovanni (Malagò, il presidente del Coni) ho approfondito questi temi, con la piena collaborazione del Coni".

Agnelli lancia Albertini, Cannavaro o Vialli alla Federcalcio
Il presidente della Juventus ha poi stroncato la candidatura di Carlo Tavecchio alla Figc e ha lanciato l'idea di un ex grande calciatore come possibile presidente:  "Albertini il candidato? Lui potrebbe essere uno, - ha detto - e fra quelli che hanno smesso in quel periodo ci sono Costacurta, Vialli, Cannavaro, per esempio. Tavecchio presidente? Ha il forte sostegno di Carraro". L'ex presidente della Federcalcio e membro del Cio ha infatti lasciato la sala della Regina della Camera subito dopo che Agnelli, dal palco del convegno, aveva detto chiaramente che Tavecchio non ha l'autorevolezza di un grande ex calciatore come Platini o Rummenigge.