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FIFA 2014

Il caso

Mondiali 2014, Neymar contro Zuniga: "Potevo finire su una sedia a rotelle"

Il campione brasiliano, in ritiro con la Nazionale, parla in conferenza stampa: "Torneremo a sorridere. È stato un blackout". E poi l'ammissione: "In finale tifo Argentina"

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Il giocatore in lacrime
"Il modo in cui Zuniga è arrivato su di me, e il modo in cui arrivava la palla, non è stata una fase di gioco, una cosa normale. Non mi ricordo se prima mi avesse detto qualcosa, ma so che se io sono di spalle non mi posso difendere, l'unica cosa che può farlo sono le regole. Ma non mi lamento, Dio mi ha protetto, perchè se Zuniga mi avesse preso due centimetri più dentro, ora sarei su una sedia a rotelle".

Le lacrime di Neymar
Dal ritiro della Selecao a Teresopolis parla Neymar, tornato per stare insieme con i compagni e, mentre piange, dice parole dure e fa capire di non ritenere involontario il fallo del colombiano del Napoli che lo ha messo fuori dalla Coppa. Ripresosi dal momento di commozione che lo ha fatto piangere in conferenza stampa ("era un momento così importante della mia carriera, ed è finito con questa sofferenza...comunque bisogna andare avanti"), Neymar ha tenuto a precisare che "comunque perdonerei Zuniga, non ho rancore nei suoi confronti, mi ha anche telefonato per dirmi che gli dispiaceva e che non voleva farmi del male. Ora io non sento odio per lui, e gli auguro di avere fortuna nella sua carriera".    

Inevitabile la domanda sulla storica disfatta della Selecao senza di lui, contro la Germania. "L'ho vista e dopo la partita ho anche pianto - ha detto Neymar - perché i miei compagni non meritavano di uscire in quel modo. Ho sofferto per loro e per le loro famiglie. Vedere una partita in tv è brutto, non mi piace fare il tifo o lo spettatore, ma era la nazionale, erano i miei compagni e dovevo guardarla. Mi sono sentito male, perché davanti a uno schermo non potevo fare niente".

"Ma non è che a causa di questa goleada storica - ha aggiunto Neymar - debba finire tutto. Oggi faccio parte di un Selecao che farà la storia in senso negativo, e rimarremo segnati da questo risultato, ma dobbiamo riprenderci e tornare in cima. Non si può sempre distruggere tutto e cacciare tecnico e giocatori. Nella visione che ho io del calcio, questo è sbagliato. Dobbiamo tornare a sorridere, e io per primo. Non cambierò il mio modo di essere, e non perderò il mio sorriso perché non abbiamo vinto questa Coppa. Il mio sogno ora è tornare a giocare e rendere felice il popolo del Brasile".